L’anticipo della testa della racchetta nel tennis. Il colpo di frusta, il caos del timing e la distribuzione dei pesi

Doppio moto pendolare con pesi diversi e diversa distribuzione.
Tenniswarehouse.com
Al fine di poter meglio valutare le problematiche relative ai modi di colpire è opportuno osservare le dinamiche relative ai movimenti dei pendoli in relazione al momento di impatto, soprattutto in merito all’angolo con cui il secondo pendolo (cioè la racchetta) colpisce la pallina. Negli esperimenti sul duplice moto pendolare i due bracci, che rappresentano l’avambraccio e la racchetta sono collegati tra di loro attraverso uno snodo e vengono lasciati andare verso l'impatto contro una pallina ferma e sospesa.

I vari esperimenti sono stati effettuati con pesi determinati delle due aste. Sono stati inoltre effettuati vari esperimenti variando il peso e la distribuzione delle masse ed è stato osservato che, modificando in questo modo lo swingweight (il momento d’inerzia) si ottengono degli effetti diretti sullo swing con ulteriori conseguenze che interessavano le velocità relative dell’avambraccio e della racchetta e quindi anche l’angolo di impatto di quest’ultima con la pallina.

L’angolo con cui una racchetta colpisce la palla è importante perché questo angolo influisce sulla direzione del colpo. Distribuzione e variazione dei pesi, pertanto, condizionano l’oscillazione dei pendoli e la posizione della racchetta al momento dell’impatto, condizionano l’angolo con cui viene colpita la pallina, la conseguenza diretta si ripercuote sulla traiettoria della palla stessa.
Movimenti caotici del triplo pendolo
(braccio, avambraccio, racchetta).

Nelle due figure vediamo due fermo immagine che rappresentano l’oscillazione di due doppi pendoli: il primo a cui non è stato aggiunto peso ed il secondo a cui sono stati aggiunti 200 gr alla distanza di 60 cm. Come si può vedere il pendolo a cui è stato aggiunto del peso raggiunge il punto di impatto con un certo anticipo rispetto al primo, al quale non è stata aggiunta alcuna massa. La seconda asta , come si può vedere, è molto più avanzata e gli angoli che si formano tra le due aste sono diversi rispetto a quelli senza peso aggiunto. La pallina pertanto viene colpita con un’inclinazione diversa modificando di fatto la traiettoria del colpo

La massa che è stata aggiunta è abbastanza rilevante (200 gr), si tratta di casi estremi, ma è evidente come l’aggiunta di peso modifichi l’oscillazione dei pendoli, condizione che, nella realtà, porterebbe il giocatore a dover aggiustare il proprio movimento per ritrovare il giusto tempo di impatto, a cui era abituato in precedenza.

Nel caso specifico, il pendolo più pesante sembra colpire in anticipo dal punto di vista temporale, ma in realtà è in avanti solo dal punto di vista spaziale, per percorrere la distanza fino all'impatto ha impiegato infatti 1/2 ms in più della “racchetta” senza massa aggiunta. Questo sembra complicare ancora di più le cose, perché la racchetta non è andata più veloce ma ha proprio oscillato in modo diverso nell'aria, arrivando nel luogo di impatto con una posizione più avanzata ma impiegando più tempo. Pertanto se la pallina avesse avuto una velocità (l’esperimento prevedeva una palla ferma) l’impatto sarebbe avvenuto in ritardo. La situazione con palla in movimento, pertanto, sarebbe più complessa e in condizioni di gioco ancora più correlata ad un inizio anticipato dello swing da parte del giocatore. La differenza tra le due racchette è una differenza di ritmo non di velocità in sé.

“Figure 15 shows images of the racquet at impact for the two extreme cases in the experiment: no added mass (a) and 200 g added at 60 cm (b). Counter-intuitively for the greater swingweight case, the racquet hits as if impact were further "in front" or as if the racquet had swung through too soon. The forearm has swung through a smaller angle and the racquet through a larger one. The appearance is "out front" when compared to the forearm and the shot will be flying off at an angle to the horizontal. The appearance of hitting "early" is commonly associated with swinging too fast. However, the racquet is actually late to this impact location, having taken 1-2 ms longer longer than the no added mass racquet. Thus, if the ball were moving toward the racquet, unless the swing were begun earlier, the actual contact would have been made "late". But because the racquet is ahead of the forearm throughout much of the swing with the heavier racquet, the late impact might not lead to a shank.” Tenniswarehouse.com

Quello che interessa è che quando i pendoli sono liberi di oscillare lo fanno con movimenti e tempi diversi in relazione alla loro massa e alla sua disposizione. Il loro comportamento può essere anche contro intuitivo come in questo caso.  Il giocatore sarà quindi inconsciamente portato ad agire modificando l’energia profusa nello swing per trovare il giusto timing.

Però c’è anche la possibilità di agire sugli assi di rotazione per evitare di colpire con un angolo non voluto sia in ritardo che in anticipo. Cercare di ritardare l’azione rotante del pendolo finale all'ultimo momento, posticipando temporalmente l’uso dell’ultimo asse di rotazione, consentirebbe di ridurre i margini di differenza tra le varie oscillazioni effettuate con strumenti diversi e di conseguenza ridurre anche le differenze degli angoli all'impatto. In sostanza si tratterebbe di sviluppare l’abilità di gestire l’azione a due pendoli con la finalità di sviluppare un controllo che permetta una gradualità dell’azione che possa andare dal massimo rilascio dell’ultimo pendolo fino ad un rilascio minimo o addirittura nullo nell'area di impatto o in quella immediatamente precedente.

La sensazione di gioco descritte dai giocatori che hanno preso in esame l’accelerazione della racchetta rispetto all'avambraccio, sull'asse di rotazione che si trova indicativamente a metà mano, viene descritta come colpo di frusta.

Abbiamo già notato che l’inizio o il ritardo di tale movimento andrebbe collocato in modo preciso in relazione all'impatto e non è escluso che giocatori meno fallosi abbiamo sviluppato l’abilità di ritardare questa azione. I giocatori inoltre dichiarano che hanno una maggiore sensazione di colpo di frusta e facilità dello swing con racchette più pesanti.

Questa percezione non può essere dovuta a una maggiore velocità della racchetta, in quanto gli studi hanno evidenziato che con un aumento del momento di inerzia sia ha un riduzione della velocità dello strumento. Probabilmente questa impressione dipende dalle velocità relative di avambraccio e racchetta, poiché con l’aumento del peso la racchetta accelera di più dell’avambraccio nel momento in cui vi è il rilascio, anche se rimane meno veloce di una racchetta più leggera.

Quando si parla di impressioni di gioco però si entra nel campo della soggettività e occorrerebbe identificare senza equivoci le dichiarazioni dei giocatori ed avere delle definizioni inequivocabili di quello che si cerca di descrivere. Può essere che l’azione di frusta venga confusa con plow through al momento dell’impatto? Ovvero con la tendenza di una racchetta con maggiore inerzia di “passare attraverso” il luogo dell’impatto? La sensazione di solidità può essere attribuita all'aumento della massa piuttosto che alla velocità? E in che misura? Alcune domande rimangono aperte.

Non tutti gli aspetti sono stati oggetto di studi specifici e dettagliati. Quello che emerge e di cui occorre tenere conto è che se colpiamo tenendo il polso completamente rilassato (in ogni caso il nostro polso e l'avambraccio non saranno mai uno snodo completamente libero come quello dell'esperimento che prevede una vite) l’oscillazione di avambraccio e racchetta sarà soggetta all'influenza del peso e della sua distribuzione.

Se la tecnica di gioco di un giocatore è quella sfruttare in buona parte il colpo di frusta e questo giocatore ha trovato una racchetta con cui ha buone sensazioni di timig, è opportuno che l’atleta continui ad allenarsi sempre con lo stesso strumento. Infatti il cambio del peso e della distribuzione della massa implicherebbe delle azioni muscolari di riadattamento dell’esecuzione affinché ritardi o anticipi naturali dell’oscillazione vengano compensati. È superfluo ribadire come in fase di gioco, quando le partite vengono decise per pochi punti come nel tennis, questo possa essere molto deleterio.

Personalmente non ho idea di quanto tempo possa essere necessario per adattare il proprio swing a una racchetta diversa; con molta probabilità il tempo dipende anche dal livello di gioco che si intende raggiungere. Non c’è da stupirsi se sono molti i casi di giocatori che iniziano e concludono la propria carriera utilizzando sempre lo stesso strumento di cui sono molto gelosi. Sono frequenti anche le situazioni in cui atleti di vertice impiegano molto tempo per adattarsi a un modello diverso o addirittura a una marca diversa. Novak Djokovic nel passaggio da Wilson a Head ha impiegato forse più di qualche mese per ritrovare l'efficacia di vertice del suo tennis. Lo stesso Roger Federer nel passaggio tra due modelli diversi della stessa casa costruttrice è rimasto per un po’ di tempo sotto il suo standard di gioco. Dal 2012 al 2017 ha trascorso quattro anni senza vincere uno slam e una parte di questo periodo (dal 2014) ha coinciso anche con il cambio dell’attrezzatura.

Rafael Nadal da quando è diventato professionista gioca praticamente con la stessa racchetta alla quale sono state apportate nel tempo solo leggerissime modifiche, nell'ordine di pochi grammi.

L’oscillazione della racchetta può essere controllata anche cercando di limitare o impedire il suo rilascio come frusta finale. Si tratta di agire volontariamente per evitare che la racchetta segua un proprio moto quando è rilasciata sull'asse di rotazione del polso, e scegliere che questo movimento in scioltezza venga effettuato all'altezza dell’avambraccio o dell’intero braccio. Si può decidere di muovere il braccio racchetta come se fosse un elemento unico, dopotutto siamo uomini che possono fare scelte consapevoli.

La realtà del timing di impatto con una esecuzione che prevede il colpo di frusta si complica ancora se consideriamo la variabile della velocità della palla in arrivo che nella realtà del gioco è sempre diversa ed è correlata anche alle caratteristiche del giocatore che viene affrontato. Questo pone questioni di adattamento del timing anche in relazione al giocatore che abbiamo di fronte. Può inoltre rappresentare una chiave di interpretazione per le analisi degli scontri diretti tra i giocatori nonché degli stili di gioco e delle difficoltà che gli atleti  nel momento del cambio della superficie. L’uniformazione delle superfici ha contribuito sotto questo aspetto a ridurre la complessità di questo sport eliminando una variabile classica del gioco tennis la quale contribuisce ulteriormente alla necessità di acquisizione dell’abilità di gestire swing in condizioni diverse di superficie e avversari.

Conoscere questi aspetti della dinamica dei colpi può permettere di gestire le variazioni dell’oscillazione, con immediati vantaggi di adattamento a racchette di diversa tipologia e consente di ottenere una migliore costanza di rendimento nel gioco, quantificabile in una riduzione degli errori. La strada per le scelte è aperta e comprende anche la via per dritti e rovesci eseguiti con un’azione che tende all'utilizzo di un pendolo singolo.

Dopo tutto se alle alte velocità un doppio pendolo ha movimenti tendenzialmente caotici figuriamoci un triplo pendolo composto da braccio, avambraccio e racchetta.

Oscillazioni

Jannik Sinner il predestinato di Darwin e Wallace

Il modo di ragionare è semplice lo devo a Charles Darwin e Wallace. Quando il naturalista inglese si imbatté nell'orchidea cometa si chi...