Eliminare gli errori gratuiti: il top spin di dritto e rovescio. Sporchi segreti che non vi diranno mai

La testa della racchetta di Roger è ben sotto
la posizione della pallina
Un aspetto cruciale nel tennis è la consistenza dei propri colpi. Con questo termine si intende la capacità di ridurre gli errori e colpire un elevato numero di palle senza sbagliare. Questo aspetto è fondamentale a tutti i livelli: agonismo, professionismo, circolo. Limitare gli errori è cruciale, ma per farlo è opportuno avere alcuni accorgimenti di gioco. Abbiamo già scritto dell’esigenza di limitare l’innesco del doppio moto pendolare, ovvero cercare un movimento con asse di rotazione alla spalla, addirittura asse centrale del corpo nel servizio. E’ stata anche evidenziata l’opportunità di sfruttare l’energia gravitazionale potenziale nel backswing di dritto e rovescio, cioè la discesa del braccio racchetta in decontrazione. Ma questi aspetti sono solo una parte del dipinto. Vi sono altri accorgimenti di cui tenere conto sopratutto in merito al dritto e al rovescio.

Innanzi tutto è opportuno premettere che la maggior parte degli errori nel tennis avviene perché la palla non supera la rete, inoltre se si deve scegliere è meglio sbagliare in lunghezza che in rete, come sostenuto dalla scuola spagnola, perché un colpo in rete anche se dovesse superarla di poco sarebbe comunque un colpo corto ed attaccabile dal vostro avversario. Al contrario un colpo che esce in lunghezza se dovesse rimanere in campo costringerebbe l’avversario a rimanere lontano.

Un ovale e una palla 
Ora per eliminare la maggior parte degli errori in rete e far rimanere la palla in campo è necessario imprimere rotazione alla pallina. Rotazione in top spin, perché questa fa si che aumenti la pressione dell’aria sulla parte superiore della pallina e l’aumento di pressione permette di accelerare la discesa, al contrario, nel back spin, l’aumento di pressione sulla parte sottostante tende far galleggiare la palla contrastando per quanto è possibile la forza di gravità. Si tratta dell’Effetto Magnus, scoperto da Heinrich Gustav Magnus.

Quindi il top spin permette di limitare gli errori perché consente di far ricadere la palla prima della riga di fondo, ma dobbiamo preventivamente superare la rete e senza alcuni accorgimenti il vostro colpo in top spin potrebbe ricadere a mezza rete o addirittura prima. Non è infrequente infatti, che, quando si inizia a imparare questo tipo di colpo, si possa far rimbalzare la palla addirittura nel proprio campo.

Punto di impatto.
Swing con un ottimo angolo di incidenza (linee rosse).
La racchetta è perpendicolare. Nessuna rotazione dell'avambraccio.
Nessun doppio pendolo.
Per costruire un buon colpo in top spin non dovete concentrarvi sulla parte davanti del vostro movimento. Quello che avviene dipende molto di più dalla preparazione e dal movimento retrostante. Il vostro back swing. In questa fase è opportuno rimanere sciolti e sfruttare la discesa del braccio racchetta in modo da iniziare l’accelerazione. La testa della racchetta deve scendere sotto la palla in modo che il movimento in avanti avvenga verso l’alto e imprima la rotazione a causa dell’angolo di incidenza tra piatto corde e pallina. Lo spin non viene impresso dalla rotazione dell’avambraccio o da un movimento del polso. Dobbiamo dare ragione a Vic Branden. Nella fase anteriore del colpo non riuscirete ad avere un buon angolo di incidenza se nella fase posteriore non siete scesi a sufficienza, a questo punto sarebbe anche inutile cercare di forzare in modo muscolare il colpo verso l’alto per dare rotazione, perché anche se si riesce a imprimere più giri per minuto, mancando il giusto angolo di incidenza (la palla viene colpita leggermente sopra o centralmente, non bene da sotto) questa condizione farà rimanere il vostro colpo corto, talmente corto da andare in rete molto spesso.

Ancora Federer da un'altra angolazione
Dal punto di vista concreto è necessario sapere quanto sotto la palla bisogna scendere. Indicativamente, poi giocando ognuno troverà il suo personale adattamento, della lunghezza  di un piatto corde e una pallina. Un po’ di più di un ovale di una racchetta, sia nel dritto che nel rovescio. Questo permetterà di avere un corretto angolo di attacco alla palla dal basso verso l’alto.

Nelle foto si vede bene come Roger Federer porti la testa della racchetta, nella fase discendente del movimento, al di sotto della pallina proprio di circa una trentina di centimetri, forse un po’ di più. Trenta centimetri sono proprio rappresentati dalla larghezza di un ovale di una racchetta da 100 pollici più il diametro di una palla. Questa indicazione ritengo che sia abbastanza concreta da permettere di calcolare le misure di riferimento in fase di preparazione del colpo dopo il rimbalzo della palla.
Impatto.
Racchetta perpendicolare e angolo di incidenza

Un accorgimento importante e fondamentale è quello di far rimanere il piatto corde perpendicolare al terreno. Nei colpi potenti, per gli agonisti, addirittura leggermente chiuso di qualche grado, ma non troppo. Questo perché con la racchetta che scende così in basso se il piatto dovesse essere rivolto verso l’alto, il cielo, la pallina non prenderebbe rotazione, o ne prenderebbe pochissima e la pallina uscirebbe senza giro andando lunga.

Sono le impugnature che ci consentono di mantenere il piatto corde perpendicolare al terreno al momento dell’impatto. Sono consigliate per il dritto e la dominante nel rovescio a due mani (la sinistra per i destri e la destra per i mancini) la eastern di dritto o una semi western. Nel rovescio a una mano la eastern di rovescio, ma per esempio Justine Henin aveva un splendido rovescio a una mano giocato con una impugnatura più chiusa: una semi westren di rovescio. Impugnare in questo modo la racchetta consente che il piatto corde abbia la posizione corretta all’impatto senza che si debba apportare cambiamenti volontari all’inclinazione della racchetta.

Partendo da una fase di back swing con la testa della racchetta nella posizione descritta si potrà gestire anche l’angolo di incidenza dell’impatto. Se il movimento in avanti sarà più verso l’alto, come quello di Nadal per esempio, la rotazione impressa sarà maggiore, invece un movimento più verso la rete consentirà di avere dei colpi più penetranti con meno rotazione come quelli di Roger Federer. Questi aggiustamenti ogni tennista li troverà giocando anche in relazione al momento di inerzia del proprio sistema braccio racchetta. Nadal può permettersi un swing maggiore verso l’alto con più rotazione in quanto l’energia impressa permetterà di far ricadere la palla di là dalla rete anche con maggiori giri per minuto della pallina.
Se la palla dovesse risultare corta si potrà modificare il movimento anteriore dello swing (quello in salita) usando un angolo di incidenza meno marcato, meno verso l’alto. L’importante è non andare a modificare la fase di back swing cercando di colpire la palla in modo diretto o scendendo poco sotto di essa.
Tutto era iniziato con un'ottima alta
preparazione

Esistono anche dei vantaggi indiretti quando si prende l’abitudine a questa esecuzione: uno di questi è quello di essere obbligati ad andare a cercare la palla in avanzamento e lateralmente, prima che scenda troppo dopo l’apice del rimbalzo. Infatti se la palla è troppo bassa non avremo più lo spazio sufficiente per far scendere la testa al di sotto di una lunghezza pari ad un ovale e una pallina, perché il terreno lo impedirebbe. La nostra mente e di conseguenza il nostro corpo saranno costretti a reagire per cercare la palla in modo attivo prima che cada eccessivamente.

Un secondo vantaggio indiretto è quello di riuscire a sfruttare pienamente, dopo aver girato le spalle ed aver portato in alto la racchetta, la discesa e la forza gravitazionale potenziale acquisita perché l’intento sarà quello di scendere ben oltre il punto in cui si trova la pallina.

L’acquisizione di queste abilità vi renderanno giocatori incredibilmente solidi. Il numero degli errori gratuiti si ridurrà i vostri avversari saranno costretti a colpire molte più palle. La traiettoria dei vostri colpi sarà meno prevedibile per via della rotazione che renderà le parabole più accentuate sia prima che dopo il rimbalzo. Una traiettoria più lineare è più prevedibile e la si può contrastare anche con colpi di pura opposizione, mentre parabole più arcuate sono più difficili da leggere e il colpo va eseguito nella sua completezza, perché è più difficoltoso sfruttare la velocità della palla. Sarà veramente difficile avere la meglio su di voi

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