Ritorno alle basi: il pianeta terra e il campo da tennis

A volte sono le cose più semplici che finiamo per considerare scontate. Le guardiamo talmente tanto spesso che ci dimentichiamo di osservarle con l'attenzione che meriterebbero. Se parliamo di tennis allora non bisognerebbe trascurare il fatto che questo sport viene giocato all'interno di una zona di gioco delimitata in modo convenzionale e chiaro. Se inoltre facciamo un passo indietro non possiamo non prendere in considerazione che tale zona viene delimitata sovente, se non sempre, sul pianeta Terra, (mi sentirei di escludere probabilisticamente campi da tennis su altri pianeti). La Terra è dotata di massa, condizione che implica la presenza della forza di gravità.

Una conseguenza è che la pallina gialla, una volta lanciata in aria, tenderà a ricadere verso il basso, con una velocità che non è costante, accelerando. L' accelerazione di gravità sul pianeta terra varia a seconda del luogo, il suo valore medio è comunque di 9,80665 metri al secondo quadrato. Come riporta Wikipedia. La nostra pallina tenderà quindi a cadere inesorabilmente. Avremmo sempre a che fare con il campo gravitazionale della terra quando decidiamo di giocare a tennis: a volte sarà un vantaggio altre uno svantaggio. L'atteggiamento più intelligente è quello di sfruttarlo per i nostri scopi tennistici.

Il campo però ci pone davanti alcune difficoltà. Intanto non è corto come appare quando siamo al suo interno. E' lungo quasi ventiquattro metri. L'area di rigore di un campo da calcio dista dalla porta 16,50 metri e una punizione calciata da 24 metri è una bella punizione. E' vero la pallina da tennis è più leggera ed abbiamo la racchetta ma credo sia pur sempre una distanza da non sottovalutare, perché c'è una rete nel mezzo da superare e la forza di gravità non ci aiuta in questa prima fase, anzi tenderà a far ricadere la pallina prima della rete. Nei primi 11,89 metri dobbiamo contrastare la forza di gravità per superare la rete. Se si considera che non tutti giocano proprio sulla riga di fondo ma un po' più dietro i metri che la pallina deve compiere per arrivare dall'altra parte del campo sono 12, in alcuni casi 13 e più.

Si aggiunge un'altra difficoltà: dalla riga di fondo non avete angolo di schiacciata con dritto e rovescio. Non potete schiacciare perché non avete luce, la rete copre tutto il campo compresa la riga di fondo e di un bel po'! Mettetevi con i piedi sulla riga di fondo. Guardate il nastro e noterete che la riga dell'altro campo appare al disotto del nastro della rete. Ora io sono alto circa un metro e ottanta, i miei occhi saranno circa cinque, dieci centimetri più in basso quindi da circa 175 cm di altezza non c'è possibilità di schiacciata. Per due punti passa una e una sola retta, quindi la retta che va dai vostri occhi alla riga di fondo non è una traiettoria percorribile, perché passa sotto il nastro.
Non sarebbe percorribile nemmeno se non ci fosse la forza di gravità  che però non possiamo eliminare e che quindi tenderà ad abbassare ancora di più una traiettoria già di per sé disastrosa. Scriverò in un' latra occasione dei punti luce sullo smash e sul servizio. Se il significato di smash è "distruggere", "rompere" forse un motivo c'è...

Per il momento, data la crudele realtà, non rimane che mettersi l'animo in pace e cercare di colpire per superare la rete, quindi con un movimento dal basso verso l'alto. Un movimento parallelo al terreno non va bene perché c'è sempre la forza di gravità che fa perdere velocità alla pallina e tende a farla ricadere.

La rete al centro è alta 0,915 metri, più o meno è l'altezza del bacino di una persona alta 1,80 metri. Se siamo sulla riga di fondo dovremmo imprimere una forza tale alla palla da farla viaggiare parallelamente al terreno per quasi 12 metri senza risentire della forza di gravità. Il tennis è uno sport di parabole. Colpire dal basso verso l'alto permette di superare il primo ostacolo che è la rete. La forza di gravità che siamo stati costretti a vincere tornerà utile successivamente, quando permetterà di far ricadere la palla in campo, all'interno della riga di fondo, nella metà campo del nostro avversario.

Altre due considerazioni. La rete al centro è considerevolmente più bassa e il campo in diagonale è più lungo di oltre un metro perché è l'ipotenusa di un triangolo rettangolo. Per questo motivo giocare incrociato riduce il numero degli errori: si supera meglio la rete e c'è più spazio per far ricadere la palla in campo. Il lungo linea è un colpo più difficile e andrebbe giocato solo quando il giocatore ha più tempo per la sua preparazione condizione che dipende anche dalle abilità acquisite dal giocatore stesso nel tempo. In un gioco di parabole l'incrociato è il miglior modo per vincere e sfruttare la forza di gravità.

Con il tempo analizzeremo la tecnica di tutti i colpi, alcuni aspetti di tattica anche di doppio e le racchette, con l'intento di poter scendere in campo con una consapevolezza maggiore sia a livello junior, di circolo, che agonistico.

Rimanete sintonizzati.




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